Cosa sono le malattie professionali?

Se ne parla sempre troppo poco, eppure l’incidenza delle malattie professionali non è per nulla banale e riguarda un numero molto elevato di lavoratori. Sicuramente c’è molta trascuratezza da parte di ognuno di noi e molto possono (devono!) fare anche i datori di lavoro (la responsabilità del datore di lavoro, ovviamente, sorge quando questi non ha osservato gli obblighi a lui imposti per la tutela del lavoratore). Le normative al riguardo non mancano e negli ultimi anni l’attenzione al benessere (e alla sicurezza) del lavoratore per fortuna sembra riscuotere sempre più attenzioni. Problematiche che si rinnovano in continuazione. Basti pensare a una tipologia di impiegato che fino a qualche decennio fa non esisteva, costretto per ore e ore davanti a un monitor e il più delle volte in continua conversazione telefonica. Molte di queste problematiche fisiche interessano proprio il sistema osteomuscolare e il tessuto connettivo, generando dolori e disagi che possono sì essere curati, ma che di certo possono e devono essere prevenuti.

Ma cosa intendiamo quando parliamo di malattia professionale?

Per malattia professionale (riconosciuta da un medico competente) si intende una patologia che causata o concausata dall’esposizione lavorativa a fattori di rischio specifici (ovvero presenti esclusivamente nell’ambiente di lavoro) che, agendo in maniera lenta e prolungata nel tempo, possono determinare effetti cronici.

Quali sono le più comuni malattie professionali?

In questa sede non è possibile fare un elenco completo di tutte le malattie professionali, ma possiamo darvi un quadro generale di quelle più diffuse, certi che possa aiutare a definire meglio l’ambito in cui ci si muove. Esiste un elenco di malattie per cui vige una presunzione legale sulla loro origine professionale. In questi casi il dipendente dovrà solo dimostrare l’esistenza della malattia e lo svolgimento di mansioni che espongono alla stessa. Le malattie sono divise in “Liste”, una suddivisione in base al rischio. Nella Lista numero uno le malattie a elevata probabilità, fino a giungere a quelle “possibili” incluse nella Lista numero tre.

Nella Lista numero uno troviamo malattie legate ad agenti chimici oppure da agenti fisici (come quelli che vedremo a breve con qualche statistica aggiuntiva e che ci riguardano in modo più diretto). Ma ci sono anche malattie causate da agenti biologici o che interessano l’apparato respiratorio o la cute, fino ad arrivare anche a patologie tumorali. Nella Lista numero due (limitata probabilità) troviamo anche malattie psichiche e psicosomatiche causate dall’organizzazione del lavoro, come il disturbo post-traumatico cronico da stress. Nella Lista numero tre le categorie sono sempre le stesse, ma si parla di conseguenze meno probabili (non tutti i lavori ovviamente incidono sulla nostra salute allo stesso modo).

Vediamo qualche dato statistico

In Italia, nel 2020, le malattie professionali del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo sono state il 69% del totale delle patologie denunciate all’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro).

Ma quali sono le attività professionali che possono provocare questo tipo di problematiche? Lo abbiamo già accennato poco fa, quando parlavamo di malattie causate da agenti fisici: il sollevamento manuale di carichi pesanti, spinta e traino, azioni ripetitive, comportamenti che richiedano il mantenimento di posture incongrue e statiche.

Secondo i dati INAIL le attività caratterizzate da movimenti ripetitivi hanno determinato il 64% dei casi di patologie di origine professionale degli arti superiori; la movimentazione dei carichi pesanti ha provocato il 55% di malattie alla schiena.

Quando subentrano dolori cronici diventa tutto più difficile, non solo in ambito lavorativo. Anche il percorso di recupero si fa più lento e complesso. Il nostro consiglio è quello di non trascurare nessun segnale e di assicurarci che tutte le norme siano rispettate. E chiunque ci sia passato sa bene cosa significa soffrire di mal di schiena. Diventa tutto complicato. Ma il primo passo spetta anche a noi, perché troppo spesso siamo trascurati. Un controllo periodico può essere una delle soluzioni, non l’unica, ma di certo un primo passo per salvaguardare la nostra salute. Prendiamoci cura di noi stessi. Sempre. Ogni giorno.

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