Dolore acuto e dolore cronico: conosci la differenza?

Molto spesso, soprattutto su pagine specialistiche, si utilizza un linguaggio che non è sempre di facile intuizione. Il gergo (così si chiama la lingua “speciale” di un mestiere) viene spesso utilizzato in modo inconsapevole da chi conosce molto bene (proprio per questioni lavorative) l’argomento. Però alcune volte questo crea una barriera comunicativa facendo sì che dall’altra parte ci siano fraintendimenti. Soprattutto in ambito medico è meglio evitare la mancanza di chiarezza.

Oggi proviamo a spiegare, con parole semplici e dirette, la differenza che c’è tra le definizioni di “dolore acuto” e “dolore cronico”. Perché sono termini che sentire utilizzare con molta frequenza e spesso le “parole” del medico hanno la tendenza a spaventarci un po’, soprattutto quando non ne comprendiamo in modo completo il significato.

Andiamo quindi a fare un po’ di luce e cerchiamo di capire cosa comporta soffrire di dolore acuto e cosa invece comporta soffrire di un dolore cronico.

Dolore Acuto

Quando parliamo di dolore acuto ci riferiamo a qualcosa che si manifesta all’improvviso, un segnale che il tuo corpo ha subito qualche danno.
Parliamo di dolori che possiamo ricondurre facilmente a un’azione (anche se non sempre in modo diretto): hai fatto una rotazione del busto e una fitta ti ha fatto sobbalzare, hai urtato uno spigolo con il gomito, ti sei piegato a raccogliere qualcosa per terra ti sei stirato un muscolo.
Parliamo di un dolore che in genere dovrebbe essere di breve durata (anche se intenso) e che sparirà con la guarigione della lesione che lo ha generato. Un trattamento opportuno ridurrà il dolore guarendo il problema che lo ha generato. Un dolore acuto è spesso descritto come pungente, martellante, lancinante ed è facilmente localizzabile.

Dolore Cronico

Il dolore cronico, per definizione dura più a lungo e non è detto che un comune trattamento con antidolorifici possa lenirlo. Può essere associato a una malattia a lungo termine, a un problema di postura reiterato nel tempo, a una nostra noncuranza (per questo motivo diciamo sempre che i segnali del corpo non vanno mai trascurati). Un dolore cronico deve essere posto all’attenzione di un medico affinché questi possa risalirne alla causa e studiare un piano di recupero efficace. Un dolore cronico viene descritto come un dolore sordo, pulsante, spesso profondo e può capitare che sia associato a una forte componente emozionale, limitando la performance fisica di chi ne soffre.

Il consiglio di uno specialista

L’unica cosa che non cambia mai, in presenza di un dolore, è il consiglio di affidarsi alle cure e ai consigli di un medico. Troppo spesso la presenza di un dolore cronico è la conseguenza di un qualcosa che abbiamo trascurato per troppo tempo: una postura errata, un dolore non curato prontamente. Inoltre, un dolore cronico è molto difficile da curare e ci costringerà a un periodo di attenzioni particolari molto lungo. Non dobbiamo andare dal medico sempre quando il dolore diventa insopportabile. Molto spesso la soluzione migliore è quella di muoversi d’anticipo. Non solo guariremo prima, ma eviteremo senza dubbio spiacevoli conseguenze. Non essere pigro in presenza di un dolore, anche se sembra piccolo e insignificante. Prenditi cura di te. Sempre.

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