Conosciamo il nostro corpo: la colonna cervicale

I dolori cervicali sono frequenti e tutti noi in un modo o un altro prima o poi ne risentiamo. Andiamo però a capire un po’ il funzionamento del nostro corpo. Quel dolore fastidioso che spesso arriva a farci dolere anche gli occhi e che genera nausea, dove nasce? Facciamo un piccolo viaggio nella struttura della nostra colonna cervicale. Forse leggendo l’articolo non passeranno i dolori, ma per quelli il consiglio è sempre lo stesso: consultate uno specialista!

Struttura e Funzione

Forse non ci avete mai riflettuto, ma il tratto cervicale è la parte più mobile della colonna vertebrale. Ed è anche la sezione più delicata. Sostiene, stabilizza e rende mobile il cranio, ma oltre a questo, protegge le strutture che passano attraverso di esso, come il midollo spinale, le radici nervose e l’arteria vertebrale. Non è un caso che una lesione in questo tratto della colonna può causare tetraplegia (paralisi completa degli arti) se non addirittura la morte (lesione a livello C1-C2). Un punto del nostro corpo decisamente importante e delicato. A livello strutturale, la colonna cervicale è caratterizzata da una curvatura di circa 36 gradi (a convessità anteriore) detta lordosi, quella stessa curvatura che si fa sempre più marcata con l’avanzare dell’età, molto evidente nelle persone anziane. Questo tratto della colonna (detto rachide cervicale) è composto da sette vertebre, suddivise in sue sezioni: rachide cervicale superiore (C1-C2) e rachide cervicale inferiore (C3-C7). Andiamo un po’ più a fondo, cercando di capire nel dettaglio in che modo è composta e funziona la nostra colonna cervicale.

Atlante ed Epistrofeo, la sezione superiore

Abbiamo già detto dell’importanza del tratto superiore. Andiamo a scoprirlo nel dettaglio. L’atlante e l’epistrofeo sono le prime due vertebre e si distinguono nettamente da tutte le altre. La prima vertebra, l’atlante, prende il suo nome dal personaggio omonimo della mitologia, colui che portava sulle spalle il peso del mondo. Proprio quello che questa vertebra fa con la nostra testa. Senza entrare in dettagli specifici sulla struttura di queste vertebre, possiamo però spiegarvi in che modo “gestiscono” i movimenti delicati del nostro capo. L’articolazione atlanto-occipitale consente movimenti di flessione laterale, 10 gradi di flessione e 25 di estensione; pochi gradi nelle stesse direzioni sono consentiti anche dai rapporti articolari tra C1 e C2. Il principale apporto delle due vertebre, atlante ed epistrofeo, è dato alla rotazione della colonna cervicale, che sostengono per 45 gradi in entrambe le direzioni. Tra le due vertebre non c’è la presenza del disco intervertebrale e movimenti eccessivi sono limitati sia dai legamenti che dalla capsula articolare.

Rachide Cervicale inferiore

Al di sotto delle vertebre C1 e C2 troviamo la sezione denominata rachide cervicale inferiore, costituita dalle rimanenti cinque vertebre cervicali. Quello che distingue queste vertebre da atlante ed epistrofeo è che la sezione inferiore non è specializzata nella rotazione, ma nella flessione anteriore, posteriore e laterale. La flessione raggiunge la sua massima efficacia a livello delle vertebre C4-C5 e C5-C6. Il tratto superiore C3-C4 e C4-C5 è quello al quale dobbiamo la maggiore flessione laterale. Le vertebre di questa sezione hanno dimensioni ridotte rispetto alle vertebre sottostanti e, caratteristica importante, è la presenza in C7 (vertebra prominente) di un processo spinoso particolarmente lungo, facilmente palpabile all’esame clinico in molti pazienti.

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