Mal di schiena: sindrome dell’impiegato e RSI

Alcuni giorni fa abbiamo iniziato a parlare del mal di schiena associato a situazioni lavorative specifiche e abbiamo visto come un lavoro particolarmente pesante può creare problemi alla nostra schiena, generando spesso dolori acuti. Ma non è solo il lavoro di “fatica” ha darci noie fisiche. Molti problemi sono infatti associabili a lavori anche molto statici, come ben sanno gli impiegati, chi deve passare moltissime ore seduto a una scrivania, magari davanti a un monitor. Anche in questo caso possiamo individuare delle patologie specifiche e fornire alcuni consigli pratici per tutelare la nostra salute.

La sindrome dell’impiegato

Una delle malattie professionali (definita anche tecnopatia) più diffuse è quella che viene chiamata anche come “sindrome dell’impiegato“. È generata ovviamente da posture sbagliate e può causare forti mal di schiena, così come fastidiosi dolori a collo e spalle, ma anche (muovendoci al di fuori del nostro ambito di competenza peculiare) problemi alla vista, tunnel carpale, epicondilite e malessere uditivo.

Un’analisi condotta in merito alle assenze sul posto di lavoro ha determinato che oltre il 40% di queste è strettamente legato a malattie professionali, generate quindi durante il lavoro stesso. Parliamo nello specifico di dolori legati all’apparato muscolo-scheletrico che assillano dipendenti che lavorano molte ore davanti a un monitor, fermi alla postazione di lavoro (scrivania). Un lavoro che non definiremmo “pesante” secondo altri parametri (non si sollevano o spostano pesi, per esempio), ma che genera lo stesso numerose problematiche. Per ovviare, naturalmente, si possono prendere alcune precauzioni.

Con i supporti adeguati (un banale poggiapiedi, per esempio) potremmo risolvere già parecchi problemi. Questi dolori nascono proprio da un sovraccarico (in gergo overuse) dettato dalla ripetitività di alcuni movimenti o da stress specifici (mantenere per molte ore la stessa posizione) che creano tensione e irrigidimento dei muscoli.

E proprio da uno stress ripetuto può insorgere il cosiddetto disturbo degli arti superiori da lavoro (RSI, Repetitive Strain Injury) il quale si scatena con il mal di schiena e che può dipendere dal disturbo psicosomatico che viene definito Sindrome di Miosite da Tensione. Sindrome che trova nel professore americano John Sarno (specializzato in medicina riabilitativa presso la New York University School of Medicine) uno dei massimi estimatori. L’inconscio sfrutta il dolore per distogliere il lavoratore (un impiegato, in questo caso) dalle emozioni meno piacevoli del proprio lavoro. Emozioni negative che generano stress.

In che modo possiamo ridurre il dolore alla schiena?

Cosa possiamo fare per ridurre i dolori causati dal nostro lavoro? Possiamo senz’altro assumere posture corrette, utilizzando strumenti adeguati come sedie ergonomiche e cambiando di frequente posizione sulla sedia (la staticità è sempre un problema). È molto importante svolgere qualche attività fisica per tenere il fisico (e la mente) allenati, i muscoli elastici, per ridurre lo stress. Piccole accortezze che possono fare la differenza.

Ecco qualche consiglio specifico che possiamo dare a chi lavora molte ore in ufficio, seduto dietro a una scrivania (e a un monitor):

– Effettua piccole pause ogni tanto;
– appoggia i gomiti sul piano della scrivania ad angolo retto;
– siediti in modo corretto, con la schiena bel appoggiata al fondo della sedia;
– usa un poggiapiedi se non riesci a tenere i piedi ben saldi al pavimento;
– posiziona il monitor del computer a circa 50-70 cm di distanza, frontalmente ai tuoi occhi.

E affronta subito insieme a uno specialista l’insorgere di qualunque problema. La tua salute è nelle tue mani, non trascurarla.

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